Tenzone

La Giostra della Quintana, senza tema di smentita, è la giostra all’anello più avvincente e difficile che si svolga in Italia. Non a caso è definita “l’Olimpiade” delle competizioni equestri. Ogni cavaliere, per l’occasione, assume un “nome finto”, un nome di gara che lo identifica: Il Gagliardo corre per il rione Ammanniti; l’Ardito per il rione Badia; il Pertinace per il rione Cassero; il Furente per il rione Contrastanga; il Fedele per il rione Croce Bianca; l’Animoso per il rione Giotti; il Generoso per il rione La Mora; il Baldo per il rione Morlupo; il Moro per il rione Pugilli, l’Audace per il rione Spada. Per conseguire la vittoria e per strappare il Palio agli avversari, ogni cavaliere, sul cavallo ben addestrato, compie un percorso equivalente a 754 metri lineari, segnato ad otto sulla pista del Campo. Nella intersezione di esso viene fissata una copia dell’antica statua lignea, comunemente chiamata Quintana. Nel braccio destro, disteso all’esterno, e sotto al pugno serrato, dal 1946, vengono appesi gli anelli che, con una lancia metallica, dovranno essere infilati dai cavalieri in sella ai cavalli lanciati al galoppo. Gli anelli sono di tre diversi diametri: cm 6 per la prima tornata, cm 5,5 per la seconda e cm 5 per la terza. Il cavaliere che nel minor tempo e con minor numero di penalità avrà compiuto la sua corsa, vincerà il Palio.

i cavalieri di Giostra

I cavalieri della Giostra della Quintana sono i più bravi di tutti, pronti a regalare al pubblico le spettacolari emozioni della tenzone. Giovani, esperti, tecnici e grintosi, sono i signori degli anelli e i depositari dell’arte di giostrare.
A giugno e a settembre avete la fortuna di vederli all’opera al Campo de li Giochi, nella pista che è il sogno di tutti i cavalieri d’Italia.

la statua

La statua è il simbolo della Giostra della Quintana di Foligno. Conosciuta da molti come Quintanone rappresenta il Dio Marte ed è il simulacro posto al centro del Campo de li Giochi, nell’intersezione delle diagonali, con il braccio teso, che tiene gli anelli contesi dai cavalieri nella tenzone.
Anticamente il Dio Marte veniva esposto ogni anno in Piazza, in occasione del Carnevale, e vi rimaneva dal di Sant’Antonio Abbate, 17 gennaio, fino al martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale.
La Statua è di legno massello di noce, dipinta in tutte le sue parti con una vistosa cromia. La sua originale fattura, va ricercata in una delle fiorenti botteghe di intagliatori, ebanisti e stuccatori, attivi soprattutto per le imprese ecclesiastiche, di cui Foligno è stata notoriamente ricca.